LA METAFORA DELLA MIA VITA
Corpi che si deformano durante l’immersione, l’aria che esplode in una bianca schiuma. Cosa accade a dei corpi quando si tuffano in acqua? E poi chi sono queste persone? Il volto non è rivelato, oppure è appena riflesso dalle bolle d’aria che fanno da specchio.
Un po’ una metafora della mia vita da apneista: il corpo deformato dalla pressione, l’aria che implode e poi esplode nei polmoni, il volto celato da una maschera che si lascia intravedere attraverso le lenti.
Un giorno di sole e mare con I miei ragazzi, ai confini del parco nazionale di Ras Mohammed in Egitto, si è trasformato in un esperimento fotografico. Questa volta I miei soggetti fotografici sono degli esseri umani.
DEEPSEE
Ancora un’avventura che in un certo senso ha dell’estremo… Una sfida a catturare l’istante dell’impatto in acqua. Frazioni di secondo per catturare il fragore del tuffo, il ribollire dell’acqua in una bianca schiuma durante l’impatto.
Esperimento interessante, su esseri umani questa volta! Catturare il momento dell’impatto e la riemersione.
E’ un gioco ma anche una metafora sulla mia vita da subacqueo apneista: un vitale ingresso in acqua, carico di energia e di ossigeno, per poi riemergere dopo la fatica del tuffo, affaticato e voglioso di respirare nuovamente in superficie.
Possiamo riassumere in tre scelte basilari:
- Grandangolo per riprendere le scene per intero anche se da vicino.
- Tempi rapidissimi per fissare l’attimo.
- Luce ambiente, sufficiente a pochi metri di profondità e per evitare lo scattering (per le microbolle d’aria) che ci sarebbe stato con luci artificiali e riprese così ravvicinate.
Esperimento fatto in apnea ma che sarebbe potuto anche essere fatto con altri metodi di diving.